martedì 24 febbraio 2009

I Lunoni: questi sconosciuti/3


Gli altri Lunoni ci guardavano come si guarda il proprio figlio quando torna da scuola, che capisci dallo sguardo che ha qualcosa che non va.
Ci guidarono ognuno alla propria casa e lì ci lasciarono.
Mi diedi una rapida occhiata in giro, tirai fuori la fotografia e mi misi alla ricerca del videoregistratore che fu facile da trovare.
Ma la videocassetta dov'era?
Sotto il letto: no.
Sotto il tavolo: no.
Sotto la scrivania: no.
Sotto il frigo: no.
Dentro al frigo: no.
Dentro il letto: no.
Alla fine giocai d'astuzia, mi misi sulla poltrona indifferente.
Dopo qualche minuto, un rumore attirò la mia attenzione, ma aspettai.
Con gli occhi chiusi e la mente vigile attesi il più a lungo possibile e poi, con uno scatto felino, sorpresi la videocassetta che provava a cambiare nascondiglio.
La psicologia la contrario funziona sempre!
Una volta inserita la videocassetta nel videoregistratore, ritornai sulla poltrona.
Non si trattava di un film o cose del genere, piuttosto di una serie di immagini in rapida sequenza, accompagnate con sottotitoli: la mia vita in tre minuti e rotti.
La televisione mi informava dei fatti salienti che mi erano successi e mi consigliava, mi coccolava, mi incuriosiva....che se non fosse stato per la pubblicità della pastasfoglia...sarebbe stato perfetto!
Mi alzai esausto, come se avessi studiato tutta la notte.
Pensai che è strano come certi paragoni ti vengono spontanei: io non ho mai studiato tutta la notte, ma sapevo che quella era la sensazione che si provava.
Nel video era chiara una cosa: ero un mezzosangue.
Proprio come nei film western.
Mia madre era terrestre e mio padre un Lunone.
Quindi sul cratere mi avevano ucciso.
Ora c'era da capire soltanto una cosa:
chi?

Dalla cassapanca tirai fuori il cinturone, le due pistole, il gilet ed il cappello da cow-boy e mentre la porta si apriva, regalandomi una preziosa boccata di gas lunari e affini, pensai che quando un un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile...beh...l'uomo con la pistola è un uomo morto.
Ritornai alla cassapanca e presi il fucile.


-fine terza parte-

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