martedì 10 marzo 2009

ricordi di un cane


Le porte spazio temporali sono una grande invenzione.
Sono come i wurstel, o meglio, come i wurstel ripieni di formaggio.
Ah, dolce ricordo.
Ricordo la mia padrona che me li comprava sempre;
ricordo che me li porgeva con amicizia,
ricordo il suo sorriso.
Ah, dolce ricordo!
Le porte spazio temporali si aprono e si chiudono e forse un giorno riuscirò a ritornare da lei.
Eravamo in viaggio, in auto.
Fermi all'autogrill nei pressi di Orte, lei, va a far pipì;
a me non mi scappa ma ci vado lo stesso.
Annusa quà, annusa là alla ricerca di qualche traccia interessante.
Poi all'improvviso varco la porta, aperta in quell'istante e chiusa alle mie spalle.
E mi ritrovo in un bosco.
Seguo il sentiero e mi ritrovo in un villaggio.
Apro una delle sue porte e mi ritrovo qui: Sulla Luna.
La porta spazio temporale che porta al villaggio è rimasta aperta e ogni giorno ritorno al villaggio, prendo il sentiero, ritorno del bosco, ma la porta spazio temporale che conduce all'autogrill nei pressi di Orte è sempre chiusa.
Mi manca la mia padrona.
Ah, dolce ricordo!
Ricordo che la mattina, veniva lei a svegliarmi (sono sempre stato un pigrone)
E ricordo...
ricordo...
Ah, dolce ricordo!


Sonno

Nel tuo sonno,
al limite dei sogni,
aspetto guardando in silenzio il tuo viso,
come la stella del mattino che appare per prima alla tua finestra.
Con i miei occhi berrò il primo sorriso che,
come un germoglio,
sboccerà sulle tue labbra semiaperte.
Il mio desiderio è solo questo.


Rabindranath Tagore


1 commento:

Caty ha detto...

....strani gli autogrill...non è bosco e non è strada , è un non-posto e come ritrovare una persona persa in un non-posto?..è solo da cambiare il modo di cercare...