mercoledì 31 dicembre 2008

la Fenice

L'onda aggressivamente placida e silenziosa mi ha travolto.
Improvvisamente.
Succede.
A volte succede.
In teoria bisogna essere preparati, per non rischiare naufragio.
Io lo ero.
Ho piantato ben bene i piedi per terra, facendo forza sulle gambe, cercando di resistere a quella forza della natura tutta fatta di ricordi e di memoria, che ogni persona, sua malgrado, si porta con se.
Bagnato fradicio di sensazioni e premonizioni; umido e salmastro, dalle scarpe al cappello.
Dalla pelle al midollo.
Un bagno nel bello.
Immobile sono.
Immobili siamo.
Il tempo dev'essersi preso una pausa sigaretta e ci ha lasciato lì, senza di lui.
In quel breve momento, ho VISTO la fragilità, la risolutezza; la gioia e la malinconia; il dolore della perdita e la forza della Fenice.
Si.
Ho GUARDATO il fuoco.
Questo ho sentito fissando quegli occhi.

Avevo VISTO, avevo GUARDATO.
Per completare l'approccio, mi mancava l'abbraccio.
Ho aperto le braccia ed ho stretto forte.
Da un abbraccio così, o si fugge o si fa a gara a chi stringe di più.
E' un rischio che val la pena di correre, perchè dalla reazioni si possono VEDERE molte cose.
Molte cose interessanti.
Ed io ho VISTO molte cose interessanti ;)
De La Là sarebbe stato soddisfatto dei suoi insegnamenti!
"Piacere di conoscerti, Miss Clowna..." le dico mentre gli scricchiolii delle nostre colonne vertebrali fanno da sottofondo "...io sono Berry, il più grande domatore di pulci che la storia del circo ricordi"!

1 commento:

Caty ha detto...

l'onda piccola e l'onda grande si fondono e confondono in un abbraccio...