domenica 28 dicembre 2008

La neve che ride


Nevica
ed ogni fiocco che cade dal cielo ride.
Dal finestrino appannato della roulotte guardavo una mamma col suo bambino fare un piccolo pupazzo di neve. Lei frugava nelle tasche e ogni tanto tirava fuori qualcosa:
un piccolo bottone, un pezzetto di legno minuscolo, un altro bottone colorato.
Mentre maneggiava la poca neve ammassata sul cofano dell'auto blu
il suo bambino guardava il cielo;
con gli occhi chiusi, la bocca aperta
guardava il cielo.
E i fiocchi neve che cadevano e cadevano,
ridevano e ridevano
e ridevano ancor di più
quando sentivano il caldo di quella piccola lingua rosa:
"Quanto mi piace sciogliermi sulle lingue dei bambinihihihihihihihihihihi!!!!!" diceva un fiocco.
"Meglio la lingua di un bambino che il freddo asfaltohohohohohohoh!!!!" faceva l'altro.
Oggi niente spettacolo: fa troppo freddo.
Potrei andare dalla clowna e chiederle se le andrebbe una tazza di cioccolato fondente.
Indietreggio per andare a preparare le tazze e vedo un biglietto sbucare da sotto la porta:
non è un biglietto ma una bustina di zucchero, di quelle con le poesie.


ELETTI SONO COLORO
PER I QUALI LE COSE
BELLE NON HANNO
ALTRO SIGNIFICATO CHE
DI PURA BELLEZZA
(Oscar Wilde)

Poi giro la bustina e leggo

TI PIACE LA CIOCCOLATA FONDENTE?

"Solo se bella densa!" dico mentre con la mia tazza in mano apro la porta, scendo i gradini e mi dirigo verso la roulotte della clowna.
Poi mi fermo, chiudo gli occhi, guardo il cielo e spalanco la bocca:
dovevate sentirli quei fiocchi di neve.
Come se la ridevano quando ho tirato fuori la mia lingua!




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